Dienstag, 04. Juni 2024 13:28

Initiative Blumenwiesen - PM Kick-off Blumenwiesen-Prati fioriti

Biodiversität: Projekt Blumenwiesen – Prati fioriti ist gestartet!

Bei einer Zusammenkunft in Bozen wurde das Projekt Blumenwiesen – Prati fioriti offiziell gestartet. Damit will man die Artenvielfalt schützen und steigern. In den nächsten drei Jahren sollen in 30 Südtiroler Gemeinden 9.000 Quadratmeter Wiesen von hohem ökologischem Wert angelegt werden. Mindestens! (testo ital. sottostante)

Foto: v. li. n. re.: Hanspeter Staffler, Andreas Schatzer, Viola Ducati, Manfred Hofer, Kurt Kußtatscher, Margherita Testa, Josef Oberhofer, Andreas Hilpols, Elisabeth Ladinser, Andreas Überbacher, Kathrin Plunger und/e Dietmar Battisti

Andreas Überbacher
, Direktor der Stiftung Sparkasse und Gastgeber des „Kick-off-Meetings“ sprach gleich zu Beginn das Problem an: „Wir haben uns die Erde zu stark Untertan gemacht.“ Die Stiftung Sparkasse ist einer der Unterstützer des Projekts, neben dem Dachverband für Natur- und Umweltschutz, dem die Projektleitung obliegt, und dem Versuchszentrum Laimburg, dem Verein Sortengarten Südtirol und Eurac Research, die für die wissenschaftliche Begleitung zuständig sind.  Das Projekt ist Teil eines größeren, gesamtstaatlichen Netzwerks von Projekten, die der Verein Filiera Futura zum Schutz und zur Förderung der biologischen Vielfalt durchführt. Deren Vertreterin Margherita Testa stellte das Projekt „+ API“ vor, ein Wiesenprojekt, das in ganz Italien umgesetzt wird.

Elisabeth Ladinser, stellvertretende Vorsitzende des Dachverbands für Natur- und Umweltschutz, sagte, die Projektpartner wollen biologische Vielfalt fördern, indem hochwertige Lebensräume unter aktiver Beteiligung der lokalen Verwaltungen geschaffen werden. „Wir wollen mit dem Projekt Blumenwiesen zu einem kulturellen Wandel beitragen“, so Projektleiterin Viola Ducati. Dazu sollen neben den Gemeinde-Bauhöfen auch Schulklassen einbezogen werden, die das Wissen dann in die Familien tragen.

Andreas Schatzer, Präsident des Südtiroler Gemeindenverbands und Bürgermeister von Vahrn sagte, Südtirols Gemeinden seien grüner als man glaube: „Mein Gärtner freut sich, und hat auch schon die Grundschulklassen in das Projekt miteinbezogen.“ Vahrn ist eine der Projektgemeinden.

Andreas Hilpold, Forscher am Eurac-Institut für Alpine Umwelt, beschrieb die Blumenwiese aus wissenschaftlicher Sicht. Die Blumenwiese ist ein Landwirtschaftsraum, der regelmäßig gemäht werden muss. Allerdings werden Wiesen bei intensiver Nutzung stark gedüngt und zu früh und zu häufig gemäht, sodass meist nur Löwenzahn und Wiesen-Kerbel übrigbleiben, aber keine Blumenwiese. „Der Mensch ist durch intensive Landwirtschaft und Klimawandel ein zentraler Faktor für den Artenrückgang“, sagt Hilpold.

Kurt Kußtatscher vom Verein Sortengarten Südtirol berichtete über die Gewinnung von standorttypischem Wiesensaatgut. Die Suche nach der Nadel im Heuhaufen, da es kaum noch natürliche Blumenwiesen gibt. Das Saatgut wird teils direkt auf Blumenwiesen gewonnen, zum Teil werden Blumen auch eigens angebaut und abgeerntet.

Kathrin Plunger vom Bereich Gartenbau des Versuchszentrums Laimburg berichtete über die Zusammenarbeit mit den Gemeindegärtnern und den Bauhöfen. Die Mitarbeiter werden geschult, wie man eine langlebige Blumenwiese anlegt und pflegt. „Vor allem aber geht es auch um das Wissen, wie eine solche Wiese aussieht“, sagt Plunger. Da sei noch Aufklärungsarbeit zu leisten.

Nach dem intensiven Projektauftakt wurde dann in gemütlicherer Runde weiterdiskutiert. Andreas Überbacher wünschte sich, dass im nächsten Jahr schon 60 Gemeinden teilnehmen werden, „das hoffe ich und glaube ich“.
Dachverband-Geschäftsführer Hanspeter Staffler, der durch den Vormittag geleitet hatte, erzählte, dass alle Projektbeteiligten mit Begeisterung dabei sind und „dass deshalb unser Projekt auf fruchtbaren Boden fallen wird!“

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Biodiversità: avviato il progetto Blumenwiesen – Prati fioriti!

Il progetto Prati fioriti è stato lanciato ufficialmente durante un evento a Bolzano. L'obiettivo è proteggere e incrementare la biodiversità. Nei prossimi tre anni in 30 comuni dell’Alto Adige verranno creati almeno 9.000 metri quadrati di prati di alto valore ecologico.

Andreas Überbacher, direttore della Fondazione Cassa di Risparmio e padrone di casa dell’incontro di inizio progetto, ha subito affrontato il problema: “Abbiamo sfruttato troppo la Terra a nostro vantaggio”. La Fondazione Cassa di Risparmio è uno dei sostenitori del progetto, insieme alla Federazione Ambientalisti Alto Adige, responsabile della gestione del progetto, al Centro di Sperimentazione Laimburg, all'associazione Sortengarten Südtirol e a Eurac Research, responsabile del supporto scientifico.  Il progetto fa parte di una rete nazionale più ampia di iniziative promosse dall'associazione Filiera Futura per la tutela e la promozione della biodiversità. Margherita Testa, in rappresentanza dell’associazione, ha presentato il progetto “+ API”, un’iniziativa a livello nazionale per la creazione di prati fioriti a supporto degli impollinatori.

Elisabeth Ladinser, vicepresidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige, ha sottolineato che i partner del progetto vogliono promuovere la biodiversità creando habitat di alta qualità con il coinvolgimento attivo delle amministrazioni locali. “Con il progetto Prati fioriti vogliamo contribuire a un cambiamento culturale”, ha aggiunto Viola Ducati, responsabile del progetto. A tal fine, oltre ai cantieri comunali saranno coinvolte anche le scuole, affinché attraverso studenti e studentesse le conoscenze acquisite possano poi essere trasmesse alle famiglie.

Andreas Schatzer, presidente del Consorzio dei Comuni dell'Alto Adige e sindaco di Varna, ha evidenziato che i comuni altoatesini sono più verdi di quanto si pensi: “Il mio giardiniere è entusiasta e ha già coinvolto le classi delle scuole elementari nel progetto”. Varna è uno dei comuni partecipanti.

Andreas Hilpold, ricercatore dell'Istituto per l'ambiente alpino di Eurac, ha descritto i prati fioriti dal punto di vista scientifico. I prati fioriti sono aree agricole che devono essere falciate regolarmente. Tuttavia, quando sfruttati in modo intensivo, i prati vengono fortemente concimati e falciati troppo presto e troppo spesso, tanto che, al posto dei prati fioriti, rimangono solamente il tarassaco e il cerfoglio dei prati. “L'uomo è un fattore chiave nel declino delle specie, a causa dell'agricoltura intensiva e dei cambiamenti climatici”, ha spiegato Hilpold.

Kurt Kußtatscher dell'associazione Sortengarten Südtirol ha descritto la raccolta delle sementi da prato autoctone. Un lavoro paragonabile alla proverbiale ricerca di un ago in un pagliaio, dato che non quasi più sono rimasti prati fioriti naturali. Una parte dei semi viene raccolta direttamente dai prati fioriti, mentre alcune specie vengono appositamente coltivate e poi raccolte.

Kathrin Plunger del settore Floricoltura e Paesaggistica del Centro di Sperimentazione Laimburg, ha illustrato la collaborazione con i giardinieri comunali e i cantieri comunali. Il personale viene formato su come creare e mantenere un prato fiorito duraturo. “è fondamentale, però, conoscere anche l’aspetto di un prato di questo tipo”, ha puntualizzato Plunger, sottolineando la necessità di un ampio lavoro di sensibilizzazione.  

Dopo l'intenso avvio del progetto, la discussione è proseguita in un'atmosfera più informale. Andreas Überbacher ha auspicato che l'anno prossimo possano partecipare al progetto 60 comuni: “Lo spero e ci credo”.
Hanspeter Staffler, direttore delle Federazione Ambientalisti Alto Adige e moderatore della mattinata, ha commentato che tutti i partecipanti al progetto sono entusiasti e che “per questo il nostro progetto troverà terreno fertile!”.

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