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La Federazione
Conquiste

40 anni dedicati alla natura, all’ambiente e al clima

Nel secondo Dopoguerra, voler mettere un freno al miracolo economico sarebbe stata un’impresa impossibile, simile al voler fermare un fiume in piena brandendo una scopa. La natura era considerata una risorsa da sfruttare, nessuno in Alto Adige pensava alle generazioni future. Finché nel 1982, la Federazione non fece sentire la propria voce per la prima volta, in modo coerente e deciso. 

Il boom economico, luci ed ombre

Rispetto al resto d’Europa, l’Alto Adige vive il boom economico con un certo ritardo, dovuto a cause politiche e sociali. Innescato dal turismo e dall’autonomia, il processo di espansione parte soltanto negli anni Settanta. A quel punto, si scatena un vero e proprio fuoco di fila fatto di nuove costruzioni, nuove strade di accesso, recuperi e ridestinazioni, al grido di: dopo di noi, il diluvio.

Ma basta alzare lo sguardo oltre l’orizzonte altoatesino per intravvedere il risvolto della luccicante medaglia. Altrove, alla vertiginosa crescita economica già si contrappone un movimento ecologista, che sul finire degli anni Settanta finisce per investire anche l’Alto Adige. Nascono i primi gruppi di attivisti, le prime associazioni, soprattutto a livello comunale, in opposizione a singoli progetti. Non si tratta ancora di un impegno ecologico portato avanti in modo sistematico, né gli attivisti possono vantare grande peso: la voce della natura è ancora troppo flebile per essere ascoltata. 

Dopo di noi, il futuro

Per dare vigore a questa voce, nel luglio 1978 Florin Florineth propone alle organizzazioni ambientaliste della provincia di Bolzano di unire le forze. Il primo sodalizio ha carattere informale. Ne fanno parte l’Alpenverein Südtirol, l'Heimatpflegeverband, la Lia per Natura y Usanzes, l’Arbeitsgemeinschaft für Vogelkunde und Vogelschutz, l’Arbeitsgemeinschaft für Natur- und Umweltschutz della Val Pusteria e l’Umweltschutzgruppe della Val Venosta.  
Dalla collaborazione di queste organizzazioni, fino a quel momento non formalizzata, nel 1982 nasce la Federazione Ambientalisti Alto Adige. Nella nuova organizzazione confluiscono le risorse delle varie realtà, creando effetti sinergici. Per la prima volta, la natura, il paesaggio e l’ambiente altoatesini posso contare su un gruppo di pressione dotato di strumenti efficaci.
Il programma della Federazione è chiaro sin dall’inizio. Afferma il suo ideatore e primo presidente Florin Florineth: >>Noi ci opponiamo a un’economia che punta unicamente al guadagno. Molti grandi gruppi non hanno in mente nient’altro che il potere e ragionano sulla scorta del motto “dopo di noi, il crac”. Noi invece diciamo: dopo di noi, il futuro.<<

La Federazione cresce, e con essa il suo impatto sulla società

Da allora, la Federazione cresce costantemente, grazie alla nascita di sempre nuove organizzazioni ambientaliste locali ma anche perché l’esistenza di un organismo ombrello si rivela una formula vincente.   
Oggi tutti riconoscono il peso della Federazione in quanto portavoce degli interessi di natura, ambiente, paesaggio e clima, nonché principale interlocutrice della politica, delle pubbliche amministrazioni e di altri organismi per ciò che riguarda le questioni ambientali. La Federazione trova ascolto anche nell’opinione pubblica, per quanto - bisogna ammetterlo, con tutto l’orgoglio per i risultati raggiunti – la sua voce non sia sempre tenuta in debito conto. 
In anni recenti, numerose neo-costituite organizzazioni e iniziative votate alla protezione del clima hanno scelto di unirsi alla Federazione, a riprova del fatto che anche le nuove generazioni di attivisti la considerano un punto di ancoraggio per le politiche ambientali e climatiche in provincia di Bolzano. 
Ciò dimostra come, anche a 40 anni dalla nascita, lo sguardo della Federazione rimanga rivolto in avanti.
Dopo di noi, il futuro, per l’appunto.