Freitag, 05. Juli 2024 08:46

UWverbände - PM Schigebietserweiterung Schnals CS Espansione zona sciistica Senales

Gemeinsame Pressemitteilung von CAI Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Lipu  und Mountain Wilderness

Schigebietserweiterung Schnalstaler Gletscher: Wirtschaft neu denken, die Natur muss für künftige Generationen geschützt werden

CAI Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Lipu (Lega italiana protezione uccelli) und Mountain Wilderness haben dem Verwaltungsgericht Bozen kürzlich neue Unterlagen vorgelegt und sprechen sich gegen die vorgesehene Erweiterung des Schigebiets Schnals aus. (testo ital. sottostante)

„Die angestrebte Schigebietserweiterung in einem Gebiet von hohem ökologischen Wert, wo Pflanzen- und Tierarten der europäischen Flora-Fauna-Habitat-Richtlinie leben, ist zu überdenken.“

Dies ist der Wunsch der Verbände CAI Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Lipu und Mountain Wilderness in Bezug auf den Beschluss der Landesregierung vom vergangenen 5. März, der eine Erweiterung des Schigebietes Schnals vorsieht. Die Verbände haben beim Verwaltungsgericht Bozen mit weiteren ergänzenden Dokumenten Berufung eingelegt und die Aufhebung des Beschlusses beantragt.

Der Umweltbeirat des Landes hatte sich in seiner ersten Stellungnahme vom 17. Oktober 2023 negativ zu dem neuen Bauvorhaben geäußert und die Gründe für die ablehnende Bewertung dargelegt. Vor allem die negativen Auswirkungen auf Lebensräume von gemeinschaftlichem Interesse und auf ein Natura-2000-Gebiet sowie die Störung einiger geschützter Vogelarten, darunter das Schneehuhn, werden beanstandet.    

Die vorgeschlagenen Eingriffe liegen größtenteils außerhalb des bestehenden Schigebiets von Schnals, das im Landesplan für Schilifte und Schipisten ausgewiesen ist. Dieser Landesplan ist es auch, der den Bau neuer Schipisten und Schilifte in gesetzlich geschützten Gebieten verbietet. In der ersten Stellungnahme des Umweltbeirates wird darauf hingewiesen, dass das Projekt ein wertvolles alpines Gebiet betrifft, das sich durch Moränen, sensibler Pioniervegetation und Hochgebirgsseen auszeichnet und zudem am Rande eines Gletschers liegt, der aufgrund der Erderhitzung drastisch schrumpft.    

„Unerklärlicherweise", so die Verbände, „hat derselbe Umweltbeirat nach einer Anhörung der Projektbetreiber mit einer Mehrheit von 4 zu 3 Stimmen eine positive zweite Stellungnahme abgegeben, ohne die in der vorangegangenen negativen Stellungnahme dargelegten Argumente zu widerlegen.“ Die Verbände fragen sich, warum das Land einen Fachplan zum Schutz der empfindlichen Gletscherwelt hat, wenn es dann Maßnahmen genehmigt, die im Widerspruch zu diesem Plan stehen.    

Die Tendenz, Schigebiete aufgrund der Erderhitzung in immer höhere Lagen zu verlegen, sollte ernsthaft überdacht werden, denn dies beeinträchtigt die noch natürlichen Gebiete im Hochgebirge. Das Problem des zunehmenden Schneemangels wird nur verschoben, aber nicht gelöst. Ganz im Gegenteil befeuert diese Strategie nur die weitere Beschleunigung des Klimawandels.    

 „Unser Appell an die Landesregierung", schließen CAI Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Lipu und Mountain Wilderness, „ist es, den Kurs zu ändern und den Umgang mit unserer Landschaft in Verantwortung gegenüber dem Planeten und den zukünftigen Generationen zu überdenken.“

====

 
Comunicato stampa congiunto di CAI Alto Adige, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Lipu  und Mountain Wilderness

Senales, espansione della zona sciistica, le associazioni: “Ripensare la pianificazione del territorio - occorre tutelare l’ambiente per le future generazioni”

CAI Alto Adige, Federazione Ambientalisti Alto Adige (Dachverband für Natur- und Umweltschutz), Lipu e Mountain Wilderness si oppongono, fornendo nuovi documenti, all’ampliamento della zona sciistica della Val Senales prevista dalla delibera della Giunta provinciale dello scorso 5 marzo.

“Ripensare subito la pianificazione di un territorio dallo straordinario valore naturalistico, caratterizzato da un ambiente glaciale che ospita specie di interesse comunitario”.

Questo l’auspicio delle associazioni CAI Alto Adige, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Lipu e Mountain Wilderness che si oppongono alla delibera della Giunta provinciale del 5 marzo scorso, (che prevede un ampliamento del comprensorio sciistico della Val Senales) e lo fanno aggiungendo nuovi documenti a integrazione del ricorso presentato al TAR di Bolzano.

Il Comitato ambientale provinciale si era espresso negativamente sul nuovo piano integrativo nel suo primo parere del 17 ottobre 2023, che riportava nel dettaglio le motivazioni che avevano condotto ad una valutazione negativa. Innanzitutto, il forte impatto su habitat di interesse comunitario, l’incidenza negativa su aree Natura 2000 presenti nel raggio di poche centinaia di metri, il disturbo arrecato ad alcune specie di uccelli protetti, tra cui la pernice bianca.

Gli interventi proposti si collocano in gran parte fuori dalla zona sciistica di Senales, identificata nel Piano provinciale degli Impianti di risalita e delle Piste da sci, che vieta la realizzazione di nuove piste da sci e impianti di risalita nelle aree che sono protette per legge. Il parere rimarca che il progetto incide su un’area alpina di pregio, caratterizzata da maestose morene, vegetazione pioniera e una costellazione di laghi, ai margini di un ghiacciaio drasticamente in ritiro a causa della crisi climatica.

Inspiegabilmente – affermano le associazioni CAI Alto Adige, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Lipu e Mountain Wilderness – dopo un’audizione dei proponenti il piano, lo stesso Comitato ambientale, con una maggioranza di 4 voti su 7, ha emesso un parere positivo senza superare i motivi tecnici esplicitati nel precedente parere negativo. Le associazioni si chiedono perché la Provincia si sia dotata di un piano di settore che tutela il delicato ambiente glaciale, se poi approva interventi in contrasto col Piano stesso.

La tendenza a spostare i comprensori sciistici sempre più in quota a causa dei cambiamenti climatici, alla ricerca di un innevamento durevole, dovrebbe essere seriamente riconsiderata, perché questo impatta zone ancora naturali, senza risolvere definitivamente il problema della carenza di neve, anzi contribuendo ad accelerare i cambiamenti climatici.

Il nostro appello alla Comunità locale e alle Amministrazioni – concludono CAI Alto Adige, Federazione Ambientalisti Alto Adige, Lipu e Mountain Wilderness – è di cambiare rotta, ripensando alla pianificazione del nostro territorio nella responsabilità verso il pianeta e verso le generazioni future”.