Mittwoch, 07. Juni 2023 07:09

UW-Verbände - PM Omnibusgesetz zu Ortler Ronda | CS Legge omnibus Ortler Ronda

Gemeinsame Medienmitteilung von Dachverbands für Natur- und Umweltschutz sowie Mountain Wilderness zum Omnibusgesetz des Landtags

Omnibusgesetz: Wird Ortler Ronda durch die Hintertür ermöglicht?

Mit einem Passus im Omnibusgesetz, das in den kommenden Tagen im Landtag behandelt werden soll, soll der Nationalpark Stilfser Joch einen vorläufigen Parkplan bekommen. Der Dachverband für Natur- und Umweltschutz als größte Umweltorganisation im Land und Mountain Wilderness fürchten nun, dass dadurch das Projekt Ortler Ronda in Sulden ermöglicht werden soll, ohne dass die dafür vorgesehenen Umweltauflagen erfüllt wurden. (testo ital. sottostante)

Der Bau der Rosim-Bahn und neuer Pistenverbindungen war seinerzeit mit der Auflage genehmigt worden, im Gegenzug Sulden autofrei zu machen und eine drastische Reduzierung des Autoverkehrs auch im Tal umzusetzen. „Von dieser Verpflichtung ist heute nichts übrig geblieben“, so Dachverband und Mountain Wilderness. Die Umweltorganisationen machen in diesem Zusammenhang auch auf die Unstimmigkeiten im Projekt aufmerksam, die Mitte April der Staatsrat angeprangert hatte. So war der Beschluss der Landesregierung zur Ortler Ronda annulliert worden, weil man es unterlassen hatte, das Projekt einer Strategischen Umweltprüfung zu unterziehen. Diese, so der Staatsrat, sei in einem Schutzgebiet wie dem Nationalpark aber unbedingt notwendig, auch weil ein Nationalparkplan noch fehle.
Zudem sollte – geht es nach den beteiligten Gemeinden – das Projekt der Ortler Ronda gänzlich aus dem Nationalparkplan ausgeklammert und allenfalls separat mit dem Umweltministerium verhandelt werden. „Der nun vorgelegte Gesetzespassus ist auch vor diesem Hintergrund zu sehen und daher abzulehnen“, so die beiden Umweltorganisationen.

„Autofreies“ Sulden ist ein Feigenblatt
Neben den vom Staatsrat aufgezeigten verfahrenstechnischen Fehlern und der grundsätzlich als problematisch zu bewertenden Erschließung in einem Nationalpark prangern Dachverband und Mountain Wilderness weitere inhaltliche Mängel an. „Die Umweltorganisationen hatten 2014 keine Einwände gegen den Bau der Rosim-Bahn erhoben, weil ein autofreies Sulden nicht nur eine innovative Maßnahme gewesen wäre, sondern auch als Beispiel für zahlreiche andere Skiorte hätte dienen können“, so der Dachverband und Mountain Wilderness. „Allerdings kann heute von einem ,autofreien‘ Sulden nicht mehr die Rede sein und die damals ins Auge gefassten Maßnahmen haben sich als Feigenblatt entpuppt.“
Die beiden Umweltorganisationen weisen in diesem Zusammenhang darauf hin, dass das ehrgeizige Vorhaben des autofreien Suldens auf einen Prozess der Verkehrsberuhigung herabgestuft wurde. Außerdem fehle eine Regelung für anreisende Touristen im Konzept fehle. Die Befürchtung ist, dass die Anreise in der Praxis ähnlich locker gehandhabt werden solle, wie auf der Seiser Alm. „Dort werden so viele Ausnahmegenehmigungen erteilt, dass die Wirkung der Verkehrsbeschränkung zunichte gemacht wird“, so Dachverband und Mountain Wilderness. Zudem mache man sich über den Verkehr durch den Vinschgau nach Sulden im Konzept keinerlei Gedanken. „Dass mit dem Projekt ein autofreies Tal geschaffen wird, stimmt schlichtweg nicht.“

Ausgleich in keinem Verhältnis zu Schaden
Selbst die Politik glaube nicht mehr an ein autofreies Sulden, unterstreichen die Umweltorganisationen. So habe die Landesregierung das Projekt schon 2018 zu einem einer „Verkehrsberuhigung“ herabgestuft, das einzig und allein das Dorf Sulden umfasse. „Das Problem ist: Damit untergräbt man den ursprünglichen Beschluss und schafft im Nachhinein neue, sehr viel weiter gefasste Spielregeln“, so Dachverband und Mountain Wilderness. „Die Umweltauflagen stehen so in keinem Verhältnis mehr zum angerichteten Schaden an Landschaft, Artenvielfalt und einem der letzten glazialen Ökosysteme der Alpen, das ohnehin bereits durch die Klimakrise bedroht ist.“

======

Comunicato stampa congiunto della Federazione Ambientalisti Alto Adige e di Mountain Wilderness sulla legge omnibus in discussione in consiglio provinciale

Legge omnibus: l'Ortler Ronda messo alla porta rientrerà dalla finestra?

La legge Omnibus, in discussione in consiglio provinciale nei prossimi giorni, rischia di essere lo strumento attraverso il quale approvare il piano adottato del Parco nazionale dello Stelvio. La Federazione Ambientalisti Alto Adige, la più la più estesa rete di associazioni ambientaliste della provincia, e Mountain Wilderness temono che ciò renda possibile il progetto dell'Ortler Ronda a Solda senza che siano soddisfatti i requisiti ambientali minimi previsti per legge.

Per capire le ragioni dell’assoluta contrarietà all’Ortler-Ronda delle associazioni bisogna tornare al 2013, quando la costruzione della cabinovia Rosim e dei nuovi collegamenti sciistici vennero approvati con la condizione che venisse messa in pratica una misura di compensazione ambientale: il paese di Solda avrebbe dovuto essere liberato dalle auto e nell’omonima valle avrebbe dovuto essere attuata una drastica riduzione del traffico automobilistico. "Oggi non rimane nulla di questo impegno", affermano la Federazione e Mountain Wilderness. In questo contesto, le organizzazioni ambientaliste richiamano anche l'attenzione sulle incongruenze del progetto, denunciate dal Consiglio di Stato a metà aprile. La delibera della Giunta provinciale del 2018 che approvava l'Ortler Ronda è stata annullata, perché il progetto non è stato sottoposto ad una valutazione ambientale strategica. Secondo il Consiglio di Stato, questa sarebbe stata assolutamente necessaria in un'area protetta come il Parco nazionale, soprattutto perché nel 2018 mancava ancora il piano del parco (e manca tutt’ora).
Inoltre, secondo i Comuni coinvolti, il progetto Ortler Ronda dovrebbe essere completamente escluso dal Piano del parco nazionale e, eventualmente, discusso in seguito con il Ministero dell'Ambiente. "Anche l'approvazione della legge Omnibus, che è in discussione in questi giorni, dovrebbe essere respinta per coerenza con gli obiettivi di tutela dell’ambiente del Parco dello Stelvio", affermano le due organizzazioni ambientaliste.

Il concetto di "Solda senza auto” purtroppo è solo una foglia di fico
Nel contesto degli errori procedurali evidenziati dal Consiglio di Stato e delle problematiche legate alla ricerca di uno sviluppo sostenibile in un’area protetta, la Federazione e Mountain Wilderness denunciano ulteriori carenze in termini di contenuti del progetto. Infatti nel 2014 le organizzazioni ambientaliste non avevano sollevato obiezioni alla costruzione della cabinovia Rosim, perché il progetto 'Solda senza auto' non solo sarebbe stata una misura innovativa, ma avrebbe potuto fungere da esempio per numerose altre stazioni sciistiche. Tuttavia, a distanza di quasi 10 anni, il progetto 'Solda 'senza auto’ è stato dimenticato e le misure previste all'epoca si sono rivelate purtroppo una foglia di fico.
Le due organizzazioni ambientaliste sottolineano che l'ambizioso progetto di "Solda senza auto" nel corso degli anni è stato declassato a un processo di calmierazione del traffico, comunque mai realizzato e carente perché mancante di regole chiare per gestire il flusso dei turisti in arrivo. Il timore è che in pratica questi flussi di traffico vengano gestiti in maniera poco rigorosa come purtroppo avviene sull'Alpe di Siusi, dove "vengono concesse tante deroghe che l'effetto della limitazione del traffico viene vanificato", affermano la Federazione e Mountain Wilderness. Inoltre, il progetto non tiene conto del traffico lungo la Val Venosta fino a Solda. "Il fatto che il progetto liberi dalle auto la valle e il paese di Solda è semplicemente falso".

Benefici assolutamente marginali rispetto al danno ambientale e paesaggistico
Purtroppo anche la politica non crede più al progetto "Solda senza auto", sottolineano le organizzazioni ambientaliste. Infatti nella sua delibera del 2018 la Giunta provinciale aveva già declassato il progetto a semplice "calmierazione del traffico", circoscritta solamente al paese di Solda. "Il problema è che in questo modo si vanifica la compensazione ambientale originaria e si crea un precedente", affermano la Federazione e Mountain Wilderness". I benefici del progetto “Solda senz’auto” non sono assolutamente commensurati al danno arrecato al paesaggio, alla biodiversità e ad uno degli ultimi ecosistemi glaciali delle Alpi, già fortemente minacciato dai cambiamenti climatici”.