Prati fioriti in Alto Adige – la conferenza
Nella primavera del 2024 ha preso avvio il progetto Prati fioriti; ieri si è svolta la prima grande verifica dello stato di avanzamento. Numerose relatrici e relatori hanno raccontato davanti a un ampio pubblico i risultati raggiunti finora e hanno lanciato uno sguardo al futuro.
da sin. davanti Kathrin Plunger, Elisabeth Ladinser, Viola Ducati, Angelika Mayr Fischnaller, Oriana Sturiale, da sin. dietro Anni Schwarz, Andreas Spöttl, Urban Rinner, Tanja Mimmo, Thomas Trienbacher, Roland Furgler, Elena Wilhelm, Lukas Neuwirth, Andreas Hilpold, Hanspeter Staffler - foto: Dolomiten/DLife
Elisabeth Ladinser e Hanspeter Staffler hanno aperto la conferenza in qualità di presidente e direttore della Federazione Ambientalisti Alto Adige, offrendo una prima panoramica completa sul progetto Prati fioriti. L’obiettivo è la creazione di prati fioriti ricchi di biodiversità negli spazi urbani e periurbani, come habitat importante per gli insetti impollinatori e molte altre specie a rischio, ma anche come elemento di colore in paesaggi sempre più cementificati. «Un progetto per il cuore e la mente», ha detto Ladinser.
Il progetto ha già superato tutte le aspettative. All’inizio si puntava a realizzare 10.000 metri quadrati di nuovi prati fioriti; oggi ne sono già stati raggiunti 22.500 in 36 comuni, e nuovi partner continuano a unirsi al progetto. «Diamo spazio alla natura», ha dichiarato Staffler.
Angelika Mayr Fischnaller della Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, che sostiene il progetto sia idealmente che finanziariamente, ha lodato gli «spazi colorati e pieni di vita nel paesaggio. Vediamo che possiamo fare la differenza». Andreas Schatzer, sindaco di Varna e fino a poco tempo fa, in qualità di presidente del Consorzio dei Comuni, importante sostenitore del progetto, ha raccontato della creazione di prati fioriti nel suo comune, realizzati insieme agli alunni delle scuole elementari, e ha invitato alla pazienza: «Non si vede subito il risultato, ma arriverà!»
Il biologo Andreas Hilpold dell’Istituto per l’Ambiente Alpino di Eurac Research ha parlato dell’importanza dei prati fioriti, anche in relazione al declino della biodiversità e alla sesta estinzione di massa in corso. Gli insetti forniscono un servizio indispensabile per l’impollinazione di molte piante, anche di grande importanza agricola.
Diversi progetti attivi in Alto Adige hanno presentato le loro iniziative. Tanja Mimmo dell’Università di Bolzano ha parlato dei suoi studi sulla qualità del suolo, che includono anche i frutteti di mele in Alto Adige, come parte di un’indagine su 15.500 terreni in Europa per misurarne la biodiversità e la presenza di metalli pesanti.
Elena Wilhelm del Centro di Sperimentazione Laimburg ha illustrato la produzione di semi di piante selvatiche regionali. I semi di 36 specie vengono raccolti, messi a dimora in serra e in piena terra, quindi raccolti, essiccati, puliti e conservati.
Urban Rinner della Comunità Comprensoriale della Val Venosta ha raccontato l’esperienza del progetto Blühender Vinschgau, dove vengono realizzati prati fioriti.
Thomas Trienbacher di Alperia ha presentato il progetto Biodiversità, in cui aree verdi presso bacini e stazioni di trasformazione vengono selezionate e trasformate in prati fioriti mediante la tecnica del trasferimento dello sfalcio. Finora sono stati realizzati 14.200 m² di queste superfici in sei siti tra Val Venosta, Burgraviato e Oltradige-Bassa Atesina.
Roland Furgler di Raiffeisen Ethical Banking ha illustrato il progetto Bee Save, un investimento finalizzato alla tutela delle api. Un terreno incolto a Caldaro è stato trasformato nel 2023 in un’oasi per api selvatiche, con aree sabbiose, legno morto, specchi d’acqua e hotel per insetti.
La coordinatrice del progetto, Viola Ducati, ha parlato del successo del lavoro realizzato, della produzione di semi autoctoni, della creazione dei prati fioriti, del coinvolgimento della popolazione e del fondamentale lavoro di sensibilizzazione: «Solo chi capisce che i prati fioriti hanno bisogno di tempo per esprimere la loro bellezza e che la natura non deve essere sempre ordinata e pulita sosterrà il progetto».
Ulteriori esempi pratici sono stati portati da Lukas Neuwirth e Oriana Sturiale del Centro per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile del Centro Convegni dell’Abbazia di Novacella, che collaborano al progetto con l’obiettivo di coinvolgere le nuove generazioni. «Vogliamo che i bambini si fermino, guardino, osservino, comprendano», dice Sturiale. Neuwirth aggiunge che i concetti non devono essere trasmessi in modo scolastico, ma tramite lavoro concreto, vicinanza alla natura e comprensione emotiva: «Ho fatto io stesso qualcosa, ho contribuito, così nasce un senso di appartenenza e responsabilità. E bisogna anche tirare i bambini fuori dalla loro zona di comfort, devono prendere in mano gli insetti».
Kathrin Plunger del Centro di Sperimentazione Laimburg e Kurt Kusstatscher dell’associazione Sortengarten Südtirol hanno condiviso le lezioni apprese in due anni di progetto: lavorare con semi autoctoni e materiale di sfalcio richiede preparazione, formazione e attenzione in tutte le fasi, oltre a una corretta valutazione delle aspettative. I risultati sono però tangibili, anche in termini di riduzione del lavoro di manutenzione a carico dei cantieri comunali.
Anche i comuni hanno preso la parola: Anni Schwarz e Andreas Spöttl del Comune di Merano, e Reinhard Johannes Innerhofer e Hansjörg Niederkofler di Campo Tures, hanno raccontato le loro esperienze: l’impegno è stato minore del previsto, non serve solo concimare, ma talvolta anche depauperare il terreno, per prepararlo a ospitare i prati fioriti autoctoni. Niederkofler ha raccontato come già in poco tempo si sia visto come il prato fiorito presentasse una biodiversità molto maggiore rispetto ai campi e prati intensamente falciati adiacenti: «C’era molta vita nell’aria».
A conclusione della giornata i partecipanti hanno discusso a sei tavoli di lavoro, coordinati da Klaudia Resch, su come rendere più ricchi di specie i paesi e le città e su come coinvolgere i privati nella creazione di prati fioriti, cercando di formulare indicazioni operative per il futuro.
Prima del meritato buffet, il moderatore della conferenza Hanspeter Staffler ha ringraziato le numerose e i numerosi partecipanti: «Il progetto è un grande successo, continuerà e coinvolgeremo nuovi partner – altri comuni, ma anche privati».
I prati fioriti in Alto Adige guardano al futuro con fiducia!





