La Federazione Ambientalisti Alto Adige critica la gestione del traffico legato al divertimento sulle strade e la politica attorno all’automobile, evidentemente solo simbolica.
Traffico eccessivo, troppi conducenti spericolati, troppo rumore – le lamentele riguardo il traffico legato al divertimento sulle strade dell’Alto Adige continuano. È essenziale dare il vero nome al problema. Per questo la Federazione Ambientalisti Alto Adige accoglie con piacere le chiare prese di posizione dei sindaci della zona attorno allo Sciliar contro il traffico che è ormai fuori controllo e comunque sostiene queste pretese! È più che mai necessario che anche la politica prenda finalmente netta e chiara posizione su questa problematica!

La Federazione Ambientalisti Alto Adige critica la gestione del traffico legato al divertimento sulle strade e la politica attorno all’automobile, evidentemente solo simbolica.
Traffico eccessivo, troppi conducenti spericolati, troppo rumore – le lamentele riguardo il traffico legato al divertimento sulle strade dell’Alto Adige continuano. È essenziale dare il vero nome al problema. Per questo la Federazione Ambientalisti Alto Adige accoglie con piacere le chiare prese di posizione dei sindaci della zona attorno allo Sciliar contro il traffico che è ormai fuori controllo e comunque sostiene queste pretese! È più che mai necessario che anche la politica prenda finalmente netta e chiara posizione su questa problematica!
Eppure, ancora si sta facendo troppo poco. La scusa più frequente è: «La competenza è di Roma, non possiamo fare nulla.» Così si rimane a borbottare per un attimo – e si continua a non affrontare il problema. Da anni la Federazione Ambientalisti Alto Adige chiede misure efficaci – come quelle già sperimentate con successo al Lago di Braies o alle Tre Cime di Lavaredo. Inoltre servono controlli efficaci e severi. Gli spazi d’azione ci sono, se si vogliono davvero trovare.
Si preferisce, invece, festeggiare l’automobile – come nell’imminente festeggiamento dei 200 anni della strada del Passo dello Stelvio – ove è previsto un corteo non solo con bande musicali e cori, ma con sfilate die centinaia di auto e trattori d’epoca rombanti, tutti veicoli a benzina e diesel. Con la promozione attiva di questo evento motorizzato anche da parte dell’Agenzia di stampa e comunicazione della Provincia, il messaggio pubblico non punta su soluzioni, ma piuttosto sul rumore. Eventi di questo tipo trasmettono quale unico segnale: il motore a combustione viene celebrato come se fosse la nostra vera e unica identità.
Invece di rallentare, invece di sensibilizzare la mobilità fossile conquista ancora una volta la scena. Conseguentemente con essa tornano i gas di scarico, che gravano sui margini delle strade, sull’aria che respiriamo e sulla nostra qualità di vita. Come se la crisi climatica non esistesse, di cui quotidianamente ne stiamo sentendo direttamente gli effetti. Se oggigiorno c’è ancora qualcosa di sacro, sembra essere proprio l’automobile – di cui noi tutti dobbiamo respirare l’inquinante essenza.
Elisabeth Ladinser, presidente della Federazione Ambientalisti Alto Adige, chiede: «È davvero questa l’immagine che vogliamo dare dell’Alto Adige?» e conclude: «Chi crede di poter creare identità attraverso il rumore dei motori, perde l’occasione di costruire un futuro sostenibile. Chi pensa di poter mascherare un problema reale con eventi nostalgici, mette a rischio non solo la salute umana e della natura, ma anche la credibilità della politica. È il momento per manifestare coraggio, anziché nascondersi dietro magre scuse. Bisogna cambiare rotta, ora più che mai!”